Fabi, First Cisl, Fisac Cgil e Unisin di banca Popolare di Vicenza "respingono con forza gli attacchi mediatici - che confondono banchieri con bancari - nei confronti dei dipendenti dell'istituto. Dipendenti che hanno fatto il loro dovere nel vincolo di subordinazione, eseguendo le direttive del datore di lavoro e subendo peraltro pressioni e minacce di ogni tipo".
I sindacati "ribadiscono la loro piena fiducia nell’operato della magistratura, alla quale chiedono di fare al più presto piena luce sulle reali responsabilità che hanno portato l’Istituto, i soci e i dipendenti a questa situazione. La 'guerra tra poveri', tra azionisti e lavoratori, deve cessare immediatamente. I dipendenti, dopo aver già perduto dignità professionale e risparmi, rischiano ora anche il posto di lavoro".
"È necessario restituire serenità a tutti coloro che sono stati danneggiati, così come è necessario punire severamente i veri colpevoli. Solo in questo modo si porranno le basi affinché situazioni analoghe non si ripetano in futuro. In tempi non sospetti, abbiamo denunciato violazioni di legge e pressioni commerciali indebite, e intendiamo continuare sulla strada intrapresa, senza escludere azione alcuna, con l’obiettivo di tutelare i lavoratori e l’occupazione", osservano le varie sigle.