“L'iniziativa di dare vita a Napoli a una ennesima Banca del Meridione, rivelatasi scriteriata e truffaldina e conclusasi con la irreperibilità del promotore e la scomparsa dei fondi, testimonia della esigenza nella nostra Regione di non abbassare la guardia e di porre costantemente in atto tutte le misure di vigilanza di fronte a fenomeni che, oltre a colpire molti ignari risparmiatori, possono rappresentare terreni di azione per organizzazioni criminali”.
E' quanto si legge in un comunicato diffuso da Cgil e Fisac Campania. “La vicenda - secondo Cgil e Fisac - prova anche, per il fatto che nell' iniziativa avevano creduto anche molti imprenditori locali e altri cittadini onesti, come sia sentita in regione la necessità di avere istituzioni creditizie che agiscano sul territorio e siano vicine ai bisogni delle imprese e dei risparmiatori”.
“Occorre - prosegue la nota - che le banche, specie i grandi gruppi che operano in Campania, rivolgano lo sguardo al territorio, che adottino strategie di radicamento nelle aree in cui agiscono, sapendo sfruttare i vantaggi informativi che scaturiscono dalla vicinanza alle imprese e da un'attenzione forte e specifica al territorio”.'E' anche così - concludono Cgil e Fisac - che si possono dare delle risposte efficaci alla crisi e ai bisogni creditizi locali, evitando che essi si indirizzino verso iniziative opache, sconsiderate e illegali”.
Banca Meridione: Cgil, rischio invasione clan
5 agosto 2010 • 00:00