Vertenza Balducci: i sindacati chiedono una discussione vera con l'azienda. Questa mattina si è svolto l'incontro in Regione Toscana con le istituzioni, le organizzazioni sindacali di categoria e confederali riguardo al calzaturifico Balducci.
Grande preoccupazione è stata riscontrata per i progetti di chiusura che la stessa azienda ha presentato alle Rsu e che lascerebbero sul lastrico 45 dipendenti con alte professionalità. Come si legge anche da una ultima indagine sui calzaturifici elaborata da Banca Intesa, questo è un settore che nonostante la crisi è riuscito a stare in piedi attraverso la qualità del prodotto, “per cui è tutto da capire perché l'azienda Balducci abbia aperto ad inizio febbraio la procedura di cassa integrazione straordinaria, chiudendo addirittura il sito tunisino, e a distanza di pochi giorni abbia scelto di comunicare alle Rsu che, dopo il periodo Pasquale, avrebbe avviato la procedura di mobilità per tutti”, rileva Mirko Lami della Cgil Toscana.
La Cgil Toscana, insieme alla Cgil e alla Filctem di Pistoia "auspica che un marchio così importante in Italia, ma soprattutto un pilastro di tutta la Valdinievole, non vada perso e quindi si auspica che si riesca a fare una vera e trasparente discussione con i vertici della Balducci per capire le loro intenzioni e quali spazi ci siano per mantenere l'azienda o per far entrare nuovi imprenditori. Dalla Regione Toscana, nella persona del Consigliere Simoncini, abbiamo avuto la conferma che la stessa Regione si adopera per convocare l'azienda e conoscerne le prospettive".
“Noi ribadiamo che sia ascoltato l'appello della Regione Toscana a bloccare l'invio delle lettere di mobilità, e che si affronti una discussione che eviti il peggio”, conclude Lami.