"Ci auguriamo che il diritto dei lavoratori disoccupati, in mobilità o licenziati, sia tenuto nel debito conto e il loro potenziale possa essere quanto prima reintegrato", ma "è fondamentale che, nel frattempo, non siano ritirati dallo Stato gli ammortizzatori sociali". Lo ha detto oggi il cardinale Angelo Bagnasco, aprendo i lavori del Consiglio episcopale permanente.
Bagnasco ha poi osservato che "la disponibilità delle parti a dialogare costruttivamente esiste e non mancano in questo campo segnali concreti" e che "deve in particolare stare a cuore a tutti il destino dei giovani: non si procede
ignorando le loro legittime aspettative".
Un altro passaggio del suo discorso è stato dedicato alla crisi economica: "E' innegabile - a detto il cardinale - la percezione di una più marcata fragilità, benché talune fasce di popolazione sembrino non essere state toccate dalla crisi. Da queste pure - ha detto - è ragionevole attendersi standard di vita consoni alla condizione generale, e una sensibilità verso le indubbie esigenze della solidarietà".
Infine Bagnasco ha toccato anche l'attualità politica sottolineando che i vescovi sono "angustiati per l'Italia" ed esprimono "grande sconcerto e acuta pena per discordie personali che, diventando presto pubbliche, sono andate assumendo il contorno di conflitti apparentemente insanabili", e si sono fatte "pretesto per bloccare i pensieri di un'intera nazione, quasi non ci fossero altre preoccupazioni, altri affanni".
Bagnasco, tutelare disoccupati e licenziati
E i vescovi si dicono "angustiati per l'Italia"
27 settembre 2010 • 00:00