“All'Italia serve un ‘risveglio della speranza’. Per uscire dalla crisi, per creare ‘lavoro, lavoro, lavoro’ (parola testualmente ripetuta tre volte). Per promuovere quella ‘cultura dei legami’ che è antidoto all'individualismo e che ha nella famiglia il suo più importante bastione. Anche per tornare a credere nella politica ‘arte nobile e necessaria’, al di là delle disaffezioni pericolosamente segnalate da astensioni, schede bianche e nulle. E soprattutto per ‘smettere di far ricorso allo strumento debitorio’, perché ‘si è definitivamente interrotto un cielo economico e sociale e quello nuovo sarà completamente diverso’. È la lettura del momento politico, sociale ed economico (anche europeo, oltre che nazionale) che emerge dalla prolusione con cui ieri pomeriggio il cardinale Angelo Bagnasco ha aperto la 64a Assemblea generale dei vescovi italiani”. Lo scrive Avvenire oggi, sintetizzando l’intervento del capo dei vescovi italiani. “E proprio in ordine alla questione del lavoro – scrive ancora il quotidiano della Cei – è giunto forse l'appello più vibrante della prolusione. ‘Non è più l'ora di ricambi di facciata. C'è bisogno di lavoro, lavoro, lavoro. I giovani in particolare devono finalmente ricevere dei segnali concreti, che vadano oltre la precarietà, la discriminazione, l'arbitrarietà’”.