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La Chiesa chiede “sostegni concreti” e “soluzione sagge” per i lavoratori. Lo ha detto l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, nell’omelia pronunciata stamani nella cattedrale di San Lorenzo durante le celebrazioni dedicate al santo.
La Chiesa – ha detto Bagnasco – “oggi ascolta l’ansia dei lavoratori che sono in apprensione per l’occupazione, di tanti giovani che non riescono ad entrare nella società che produce, e da’ loro voce senza populismi, con umiltà”. “La Chiesa – prosegue il cardinale - è loro vicina senza interessi propri, e invoca soluzioni sagge non solo per Genova ma per il Paese che ha eccellenze lavorative e industriali invidiabili e appetibili. Tale operosità suscita spesso fiducia”.
“Con l’aiuto di Dio”, la Chiesa “fa il suo dovere accanto alla gente – ha aggiunto Bagnasco - e dà loro voce: ai poveri, alle giovani generazioni, agli anziani e ai malati, alla famiglia, realtà insostituibile e ineguagliabile del tessuto sociale, che ha sempre più bisogno di vera considerazione e concreti sostegni”.
Da parte nostra, ha confidato l’arcivescovo di Genova, "ci chiediamo se la voce della cristianità e la sua opera possono avere un rilievo e un’incidenza ulteriori? Oppure devono rassegnarsi a essere considerate delle presenze socialmente utili? Mi pare che, sempre guardando alla vicenda del martire Lorenzo, potremmo rispondere così: se è vero che il male influisce sul modo di pensare e di agire comune, è pur vero che ciò accade anche per il bene. Non si tratta solo della forza del buon esempio, che già è grande, ma anche di provocazione delle coscienze, a volte di benefica messa in crisi del proprio stile di vita o di quello collettivo; si tratta di far maturare una mentalità" alternativa a quella dominante in "una società il cui unico punto fermo e stabile sembra dover essere la ‘mutevolezza’”.