Al Comune di Bagheria si fa più serrato il confronto sindacati-sindaco. Sul tappeto c’è una complessa trattativa contrattuale che non riguarda più solo il caso, ancora senza soluzione, dei 32 contrattisti rimasti senza proroga dopo vent’anni di lavoro precario negli uffici comunali e in protesta da settimane davanti al municipio. Nel pomeriggio si apre il tavolo di concertazione sulla gestione dei principali servizi comunali e sull’utilizzo del personale. All’ordine del giorno la costituzione di una società per azioni per la gestione dei rifiuti, per la quale è previsto il trasferimento di 15 dipendenti comunali. E la creazione di un ente di gestione per alcuni servizi comunali (dai servizi sociali a quelli cimiteriali) dove dovrebbero transitare una trentina di lavoratori comunali. Cambiamenti annunciati dopo che, a seguito della dichiarazione di dissesto, il Comune ha dichiarato 47 eccedenze di personale per rientrare nei parametri.
“I servizi devono continuare a essere gestiti dal Comune. Per quanto riguarda i rifiuti, ricordiamo al sindaco gli accordi con la Regione secondo i quali deve essere utilizzato il personale ex Coinres, già dedicato a questo servizio – dichiara il segretario della Fp Cgil di Palermo Filippo Romeo – Lo stallo sui 32 contrattisti è ingiustificato: il Comune può prorogare i contratti scaduti rifacendosi alla normativa regionale e poi può utilizzare anche questo personale, una volta stabilizzato”.
Sul caso dei 32 contrattisti in particolare la Fp Cgil di Palermo e di Bagheria e la Camera del Lavoro di Bagheria, anche alla luce delle indicazioni emerse in prima commissione all’Ars, dove giovedì scorso sulla questione della proroga dei 32 contratti si è svolta un’audizione del Comune , fanno pressing nei confronti dell’amministrazione Cinque perché utilizzi la deroga giunta alla vigila di Natale, che consente a tutti i comuni, anche quelli in dissesto, di regolarizzare le posizioni, con una partecipazione contributiva della Regione. “Se gli atti prodotti saranno correttamente, tempestivamente redatti e volti all'obiettivo proroga non ci sarà motivo di temere la scure di una mancata autorizzazione ministeriale – dichiara la Cgil – All’audizione chiesa da Cgil, Cisl e Uil, in presenza dell'amministrazione comunale di Bagheria, nonché dei dirigenti dei dipartimenti competenti, è stata ribadita la specificità del decreto n.101 convertito in legge 15/2013 relativamente alla problematica dei precari. É emerso che il Comune di Bagheria avrebbe potuto, qualora avesse voluto, procedere alla proroga già con la deroga prevista dalla legge di stabilità nazionale del 23 dicembre 2014. Purtroppo per i 32 contrattisti, il Comune di Bagheria in balia del dissesto e di una fobia interpretativa ingiustificata delle norme che lo disciplinano, sembra preso dal panico. E non ha compiuto i passi necessari per trovare una via d'uscita”.
Nei prossimi giorni, fa sapere la Cgil, i dirigenti regionali dirameranno una circolare per chiarire gli aspetti possibilmente di maggior difficoltà interpretativa. “La proroga rimane nella discrezionalità del Comune di Bagheria, così come degli altri enti. Ma intanto – rimarca la Cgil e la Fp Cgil - va di scena l’umiliazione dei lavoratori che protestano all’addiaccio davanti alla sede comunale di un ente presso cui, con dedizione, preparazione e abnegazione, hanno prestato la propria attività per ben 19 anni”. “Si sta ripetendo una storia già vissuta: lo scorso novembre, infatti, l'amministrazione Cinque era andata in confusione distinguendosi da tutti gli altri comuni siciliani per la sua volontà di non procedere alla proroga dei contratti fino al 31 dicembre. Solo grazie all'intervento prezioso del Prefetto, che ha mediato tra le parti, l'amministrazione si è poi convinta che la proroga fosse fattibile. Adesso è necessaria una volontà reale, non di facciata, per porre in essere gli atti amministrativi che consentano ai contrattisti di tornare a lavoro”.
Bagheria, 19/1 confronto sindacati-Comune su servizi principali
Oggi il tavolo. Sul tappeto c’è una complessa trattativa contrattuale che non riguarda più solo il caso, ancora senza soluzione, dei 32 contrattisti rimasti senza proroga dopo vent’anni di lavoro precario
19 gennaio 2015 • 00:00