Quello di ieri è stato il giorno più brutto per la Malgara Chiari e Forti che, ufficialmente ha comunicato la «cessazione dell'attività e l'avvio della procedura per il licenziamento collettivo dei lavoratori dipendenti». Il Qotidiano Adige racconta che nessuno a Borghetto si stupisce di questo triste epilogo, che di fatto lascia sulla strada ben 78 dipendenti, per la maggior parte donne e di un'età in cui il ricollocamento sarà molto arduo. “Una vera emergenza sociale” puntualizza Manuela Faggioni, segretario Flai Cgil.
Resta l'amaro per le tante occasioni perdute, le promesse non mantenute, i soldi che dovevano arrivare e non si sono mai materializzati, le decine di stipendi che, mese dopo mese, non venivano mai pagati. I motivi di un tale disastro, nella comunicazione ufficiale, sono ascritti ad una più generale “forte riduzione della domanda interna motivata dal consolidarsi della crisi mondiale”. Ma le tappe del declino sono ormai conosciute: a marzo dell'anno scorso era stata data comunicazione di avvio della procedura di mobilità che aveva portato al licenziamento di 40 dei 113 dipendenti di Borghetto. Quindi due settimane fa l'azienda aveva presentato domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo.