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“Il testo proposto alla discussione dal Ministero per gli Affari regionali e le autonomie non risponde in alcun modo alla necessità di dotare il Paese della cornice normativa unitaria indispensabile a garantire la coesione nazionale, l’esigibilità dei diritti civili e sociali fondamentali per tutti i cittadini e il sistema di perequazione indispensabile a ridurre le inaccettabili disuguaglianze esistenti tra le Regioni”. Lo afferma la segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori.
“Non è posticipando di dodici mesi il trasferimento di competenze (e nemmeno per tutte le materie), né affidando ad una struttura tecnica il compito di individuare i Livelli essenziali delle prestazioni (che non potrà che fotografare l’esistente), e né limitando la perequazione alle sole infrastrutture (e con una dotazione di risorse insufficiente), che si eviterà - avverte Dettori - un’ulteriore frammentazione delle politiche pubbliche e una disarticolazione inaccettabile del sistema di diritti".
Per la segretaria confederale della Cgil “è fondamentale che una legge attuativa della procedura preveda la prioritaria definizione di tutte le norme di principio inderogabili nei cui confini possa essere esercitata l’autonomia, e dei Livelli essenziali delle prestazioni, la cui determinazione non può essere affidata ad una figura commissariale. Inoltre - conclude - è indispensabile che nel provvedimento siano individuate le modalità di reperimento delle risorse aggiuntive necessarie a realizzare una vera perequazione, finalizzata a ridurre gli attuali divari e a garantire a tutti i diritti sociali”.