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Non si arresta in Molise la protesta degli autoferrotranvieri. Dopo già due scioperi, il primo di quattro ore lo scorso 25 ottobre, il secondo di 24 ore lo scorso 19 novembre, i sindacati dei trasporti hanno indetto un terzo stop, sempre di 24 ore, per oggi (lunedì 16 dicembre). “E non potrebbe essere altrimenti – spiegano – visto che, nonostante siano state ormai da tutti acclarate sia le pessime condizioni in cui versa il trasporto pubblico locale sia le altrettante pessime condizioni retributive e normative riservate al personale che garantisce il servizio, non si avvertano dalla politica regionale quei provvedimenti concreti e immediati in grado di arrestare una situazione diventata davvero insostenibile”.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Molise rilevano che “non ci possono senz'altro far desistere i soliti annunci della Regione con i quali si cerca di inviare ai cittadini messaggi confortanti e di ottimismo rispetto, ad esempio, al rinnovo del parco autobus (quello circolante in Molise è tra i più vetusti d'Italia, il 74 per cento degli autobus ha un’anzianità superiore a 13 anni) o sul tanto agognato bando di gara che almeno sulla carta dovrebbe finalmente arrestare quel sistema perverso basato sul rinnovo sistematico delle concessioni con cui per decenni le 29 imprese molisane hanno potuto beneficiare (senza mai competere con il mercato) di importanti rendite di posizione garantite dalle forze politiche che si sono avvicendate negli anni alla guida della Regione”.
“Peraltro, entrambi gli annunci prevedono una tempistica a nostro avviso assolutamente inadeguata rispetto alla drammaticità di un settore che invece necessita di risposte urgenti a domande molto semplici, quali, ad esempio: per quanto tempo ancora i cittadini dovranno viaggiare su autobus obsoleti, sporchi, insicuri e in alcuni casi persino fuorilegge come nel caso degli euro ‘0’? Per quanto tempo ancora i cittadini dovranno avere a che fare con un sistema tariffario disarticolato e disomogeneo, privo di qualsiasi integrazione con altre modalità di trasporto e che definire arcaico è un complimento, a fronte di strumenti tecnologicamente avanzati che contraddistinguono già da anni altre realtà regionali? Per quanto tempo ancora i lavoratori del settore del trasporto pubblico locale saranno obbligati dalle aziende a effettuare fermate sprovviste della segnaletica verticale e orizzontale, contravvenendo al codice della strada (artt. 157 e 352) ed esponendosi personalmente a responsabilità civili e penali? Per quanto tempo ancora i dipendenti del settore ai quali sono applicate le peggiori condizioni normative e salariali saranno costretti a produrre mensilmente decreti ingiuntivi per poter essere retribuiti e ricevere il giusto corrispettivo del loro lavoro quotidiano?” si chiedono ancora le sigle di categoria.