Sottoscritta all’Ausl di Bologna una pre-intesa per regolarizzare l’utilizzo degli strumenti di videosorveglianza. L’accordo con le organizzazioni sindacali, previsto dalla legge, e ribadito dall’art. 23 del D.Lgs 151/2015,  è un elemento imprescindibile per la videosorveglianza sui luoghi di lavoro.

"Nell’accordo, infatti, si riconosce l’opportunità di utilizzare strumenti di videosorveglianza per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale, ma si rimarca il fatto che le riprese non possano essere utilizzate per il controllo del lavoratore. Proprio per questo non potranno essere installate in luoghi riservati esclusivamente al personale dipendente e si precisa che l’angolo di ripresa inquadrerà esclusivamente le parti dei locali più esposte ai rischi", si legge in una nota di Anna Andreoli, della Fp Cgil di Bologna. 

Si prevede inoltra che sin d’ora, e anche in occasione di successive installazioni, le organizzazioni sindacali, anche singolarmente o la Rsu possano richiedere di verificare la rispondenza di ogni singola telecamera alle indicazioni normative nonché ai contenuti dell’intesa. 

"L’accordo, come chiarito sopra, regolarizzerà una situazione che, in mancanza di formalizzazione, avrebbe potuto esporre i lavoratori ad una indebito controllo e l’Azienda al rischio di dover disinstallare il sistema con i prevedibili rischi per i lavoratori e per gli utenti, nonché con un impegno consistente di denaro pubblico.
Anche a seguito della preoccupazione delle parti sulla situazione attuale, l’Amministrazione ha comunque assicurato che, in accordo con la Prefettura, nelle more della sottoscrizione dell’intesa e allo scopo di assicurare comunque la sicurezza delle strutture ha provveduto a mantenere la videosorveglianza del perimetro esterno alle strutture", conclude la nota.