Sono passati 40 anni dal massacro del Circeo, e sembra solo ieri. All’epoca lo stupro era un reato contro la morale e il reato di stalking non era ancora stato istituito. Poco è cambiato da allora. Le donne continuano ad essere perseguitate e a morire per mano di tanti uomini che dicono di amarle, o per mano di amici e conoscenti. Come è successo a Chiara Insidiosa Monda massacrata di botte il 4 febbraio 2014, quando aveva 19 anni, dal suo ragazzo con il quale conviveva da poco. Come è successo solo l’altro giorno a Nicole a Roma, 23 anni, uccisa da un colpo di pistola alla testa dal suo compagno.
Le donne e gli uomini dell’Auser, associazione per l’invecchiamento attivo, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza alle donne proclamata per il prossimo 25 novembre 2015, dicono No alla violenza, No all’indifferenza, Basta allo stillicidio di donne uccise, ferite, violate.
“Nonostante i continui passi avanti sono ancora tante le storie di violenza. Sebbene la legge da una parte tuteli le donne che denunciano, dall’altra quasi per ironia, le protegge sempre meno”. Lo sottolinea l'Osservatorio Pari Opportunità di Auser, da anni impegnato a diffondere la cultura della diversità di genere, prevenendo o arginando la violenza sulle donne.
“Siamo impegnati nei nostri centri, in rete con le associazioni femminili nel territorio, con campagne di sensibilizzazione rivolte a donne e uomini – prosegue- La prevenzione della violenza contro le donne passa anche attraverso un cambiamento della società, dalla scuola ai luoghi di lavoro e di aggregazione, della pubblicità e dei media che spesso mercificano il corpo femminile e del linguaggio che viene usato, a volte in modo inconsapevole, da parte di tanti uomini. Occorre contrastare una cultura che sottovaluta il femminicidio, che è l'estrema conseguenza della violenza sulle donne e che spesso avviene dopo numerosi episodi di violenze, sia fisiche sia psicologiche. Inoltre va fatto emergere il fenomeno sotterraneo, ma assai diffuso, della violenza nei confronti delle donne anziane, da parte spesso degli stessi familiari.”