Sono in stato d'agitazione i lavoratori dell’appalto mense dell’Ats Sardegna per gli ospedali di Sassari e provincia. A denunciare la grave situazione di disagio sono Filcams, Fisascat e Uiltucs Sassari, che stigmatizzano l’atteggiamento delle due società che gestiscono l’appalto (Cocktail service e Catering più), vinto insieme alla capofila Elior ristorazione. I ritardi nel pagamento degli stipendi, il mancato rispetto degli orari di lavoro, con carichi spesso eccessivi, i disagi creati dai mezzi di trasporto insufficienti e mal funzionanti, l’organizzazione complessiva dell’attività da parte delle due società sono le ragioni della mobilitazione proclamata unitariamente, dopo l’indisponibilità delle stesse aziende a incontrare i sindacati.
L’unico incontro, svolto fino ad oggi, è stato con la capofila, il 15 novembre scorso, ma si è chiuso con l’impegno a confrontarsi di nuovo il 5 dicembre, per rivalutare la situazione, con l’auspicio di un intervento risolutivo da parte di Cocktail service e Catering più. “Nel frattempo non sono arrivate schiarite sulla vertenza e i lavoratori continuano a operare fra mille criticità, legate anche agli inquadramenti part time, con orari spesso spezzati e imposizioni unilaterali da parte delle due aziende. Oltre alla diminuzione degli orari di lavoro rispetto al precedente appalto, i lavoratori – divisi fra gli organici delle due società – hanno dovuto cambiare sede, ad esempio quelli assegnati all’unico centro cottura a Porto Torres, che devono percorrere 40 chilometri per raggiungere il posto di lavoro”, affermano i sindacati.
“Oltre a questo, il lavoro supplementare non viene pagato (e in parte nemmeno la quattordicesima), viene imposta una flessibilità mai condivisa o concessa e, per di più, sono ormai all’ordine del giorno pesanti lettere di contestazioni disciplinari inoltrate dalle aziende a danno dei lavoratori”, aggiungono le tre sigle di categoria. L'auspicio è che tale situazione sia sanata al più presto, altrimenti il sindacato sarà costretto ad alzare i toni della protesta. L’appello va anche all’Ats, affinché vigili sul comportamento delle ditte aggiudicatarie dell’appalto pubblico.