"In pieno agosto, la Regione Lazio ha definitivamente gettato la spugna rispetto alle buone intenzioni di inizio legislatura, promuovendo l’istituzione dei nuovi Cda nelle 7 Ater della Regione Lazio e interrompendo perciò la fase commissariale che durava dalla Giunta Polverini". Così in una nota la Fp Cgil di Roma e Lazio.
"Nell’Ater del Comune di Roma, dopo un intervento in extremis da parte della Giunta regionale, che ha permesso all’azienda di saldare a fine luglio la prima rata della rottamazione delle cartelle Equitalia per il famigerato debito nei confronti di Roma Capitale, i vertici hanno elaborato una riorganizzazione che è stata inoltrata per informativa alle rappresentanze sindacali il 18 agosto. Nell’arco di pochissime settimane, quindi, l’Ater dovrebbe affrontare la fine del commissariamento, l’insediamento di un nuovo Cda dopo svariati anni di assenza e infine la seconda cruciale scadenza del piano di rottamazione Equitalia, il 30 settembre. La pianta organica verrebbe ridotta di un centinaio di unità. Il tutto, senza nessun confronto e senza un piano industriale. È evidente che la situazione debitoria dell'Ater e in generale la condizione delle aziende in tutto il territorio avrebbe dovuto spingere a tener fede agli impegni di razionalizzazione dei costi", prosegue il sindacato.
"Terminare il commissariamento senza aver messo mano al riordino delle Ater, come era stato promesso (ipotesi azienda unica, poi ipotesi di Ater tripartita, riduzione delle spese di rappresentanza e dei centri di costo, efficientamento delle strutture locali etc.), con ben 25 incarichi di rappresentanza politica e per giunta a pochi mesi dalle elezioni regionali, lascia quantomeno l’amaro in bocca", conclude il comunicato.