“Ora che abbiamo ‘pulito’ il tavolo dall’ipotesi di mobilità per 556 lavoratori, che non è più oggetto di discussione e dopo aver escluso ulteriori atti unilaterali da parte di Thyssen, è necessario mantenere un’attenzione altissima su quanto si è determinato con il documento uscito dal tavolo ministeriale”. Lo afferma al termine della lunga trattativa (14 ore) svolta ieri e nel corso della notte al ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Tk-Ast, il segretario generale della Cgil di Terni Attilio Romanelli. “Nei prossimi giorni - spiega il sindacalista - ci sarà bisogno di un grande impegno del sindacato e del governo per far ripartire al meglio la trattativa sul piano industriale che si aprirà lunedì 8 settembre, sempre al ministero”.

“Ripartiremo dalla necessità condivisa di aggredire i 100 milioni di debito di Ast – prosegue il segretario della Cgil di Terni - ma mettendo sul tavolo ipotesi diverse sul come conseguire il risultato. E’ evidente ad esempio che in Italia esistono trattamenti molto diversi per le aziende energivore e che intervenendo su questi costi si possono conseguire risultati molto importanti. Inoltre – afferma ancora il segretario – va messa in campo una politica molto forte per gli approvvigionamenti di rottame, di nichel e di cromo, perché anche qui si possono determinare risparmi significativi”.

“Dunque – conclude Romanelli – dopo questo primo passaggio che ha sgombrato il campo dalle ipotesi inaccettabili del piano Thyssen, anche grazie all’autorevolezza dimostrata dal ministro Guidi soprattutto nelle trattative bilaterali, ora inizia davvero la discussione sul piano industriale nella quale il governo italiano e le organizzazioni sindacali dovranno far valere le proprie ragioni in difesa di un’industria fondamentale per il paese quale è l’Ast di Terni”.