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Due sono gli scenari che si aprono di fronte alla vertenza Ast: "Il primo, si continua ad oltranza con la trattativa per arrivare ad un accordo; il secondo, non auspicabile, è quello in cui in assenza di risposte si intensificano le forme di lotta". Lo ha detto all'Ansa il segretario nazionale della Fiom, Rosario Rappa, all'ingresso del ministero dello Sviluppo economico, dove sta per iniziare il tavolo tra governo, azienda e sindacati sul piano industriale per le Acciaierie Speciali di Terni.
"Oggi dovremmo avere delle risposte sul mantenimento di entrambi i forni per tutta la durata del piano quadriennale, con una capacità produttiva minima di un milione di tonnellate di acciaio fuso e l'estensione dell'attività commerciale anche al Mediterraneo" spiega il sindacalista. Secondo Rappa, una volta definito il volume minimo di produzione, si passerebbe ad individuare l'organico, "trattando eventuali esuberi in modo non traumatico, con la mobilità incentivata e i contratti di solidarietà".
Per Rappa "occorre comunque escludere la possibilità di licenziamenti coatti, riducendo gli esuberi a 100 unità, dalle circa 150 ora indicate, per poi gestirle - ribadisce - in modo non traumatico". Insomma, secondo il segretario nazionale Fiom "oggi si dovrà capire se ci sono delle prime risposte" in vista dei prossimi appuntamenti di lunedì e martedì. Al riguardo il sindacalista ha anche fatto sapere che l'Ad di Ast, Lucia Morselli, "ieri è stata in Germania", dove ha sede la Thyssen-Krupp, di cui le Acciaierie speciali di Terni fanno parte.