La Cgil dell’Umbria esprime "forte preoccupazione per la situazione di indeterminatezza in cui si trova il sito industriale Acciai Speciali Terni rispetto al processo di vendita, i cui tempi rischiano di diventare un ostacolo per la difesa del ruolo strategico delle produzioni e dei livelli occupazionali". Lo afferma una nota della segreteria regionale firmata da Mario Bravi e Lucia Rossi.

Il sindacato ribadisce l'esigenza di conoscere nel dettaglio il piano industriale presentato nelle offerte e le modalità operative in esso contenute: "Diventa indispensabile, affinché Ast continui ad avere un futuro industriale, fare chiarezza quanto prima sulla futura proprietà", che per la Cgil "deve essere in capo ad un soggetto industriale, capace di competere sui mercati internazionali e con le risorse finanziarie necessarie a far funzionare una struttura produttiva complessa come quella delle Acciaierie ternane".

"E’ necessario - prosegue il comunicato - che il governo si faccia interprete delle esigenze espresse dai lavoratori e dalle Istituzioni, pretendendo una maggiore chiarezza da parte della Commissione Europea, per arrivare alla conclusione della procedura di cessione di Ast. Così come è essenziale che valori come quello dell’integrità del sito non siano scalfiti da decisioni penalizzanti per un impianto industriale strategico per il Paese".

A tale proposito "si richiede un intervento più incisivo e diretto del governo italiano nei confronti di Outokumpu, della Commissione europea e dei soggetti industriali che hanno manifestato l’interesse per l’acquisizione, al fine di garantire la tutela del sito siderurgico ternano che, con le sue produzioni, rappresenta una eccellenza nel contesto nazionale. Per questo diventa prioritario un incontro urgente da definirsi con la Presidenza del Consiglio per determinare le condizioni politiche per una positiva conclusione del processo di vendita, anche attraverso la gestione diretta della Commissione Europea".