“Se l’importantissima legge contro il caporalato è stata approvata, lo si deve al sacrificio di una donna, Paola Clemente (la bracciante morte di fatica nei campi di Andria nel 2015, ndr). Prima di lei tanti lavoratori migranti hanno perso la vita, polacchi, romeni, albanesi, di loro non conosciamo nemmeno il nome”. Lo ricorda la segretaria generale della Flai Cgil, Ivana Galli, nel suo intervento all’Assemblea delle donne Cgil in corso a Roma, sottolineando l’impegno della sua categoria come sindacato di strada: “Da anni ormai andiamo nelle campagne, conosciamo la situazione nei ghetti in cui vivono queste donne e questi lavoratori e quindi sappiamo che dietro a questo sfruttamento c'è la criminalità organizzata”.
Quando si tratta di abbassare i diritti e tagliare i costi sul lavoro “non c'è limite alla fantasia, lo vediamo nel settore degli appalti. Non solo nei servizi, ma anche nella macellazione delle carni”, aggiunge Galli riferendosi al caso della Castelfrigo, nel Modenese. “Per questo – conclude – è importante un’assemblea come quella di oggi, per unire le forze. Già con il settore dei i trasporti noi abbiamo iniziato un lavoro insieme. I risultati si possono ottenere solo se come categorie cominciamo a ragionare su percorsi che possono mettere dei paletti per limitare lo sfruttamento”.