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“Riteniamo un grave errore da parte del ministro e del governo aver fatto saltare il tavolo della trattativa sull’assegnazione dei docenti da ambito territoriale alle scuole”. Così Tobia Sertori, segretario generale regionale Flc Cgil Lombardia, mentre in queste ore le proteste degli insegnanti crescono.
“Il lungo lavoro di un mese, a cui si era giunti con il risultato di una intesa politica che garantiva procedure trasparenti e efficaci sia per le scuole che per i docenti – continua Sertori –, è stato gettato a mare dal ministero. Al raggiungimento finale di un accordo e sottoscrizione della sequenza contrattuale prevista mancava solo la definizione della tipologia e del numero dei criteri nazionale a cui i dirigenti scolastici avrebbero potuto attingere per la scelta, a loro volta, di quattro criteri funzionali al Piano dell’ offerta formativa della propria scuola”.
Il ministero, secondo il dirigente sindacale, ha invece deciso unilateralmente di “imporre, innanzitutto proprio ai dirigenti scolastici, tempi e scadenze non conciliabili per una procedura tanto delicata”.
E i numeri relativi alla scuola in Lombardia sembrano dare ragione al sindacato. Nella regione il dato della popolazione scolastica aumenta, rispetto allo scorso anno, di 5.229 alunni in controtendenza rispetto al dato nazionale negativo di meno 43.094 alunni. La ripartizione e assegnazione dei posti della dotazione organica, al contrario, diminuisce rispetto al 2015/16 di ben 201 posti.
Se si analizzano i dati nazionali, poi, sono evidenti le incongruenze tra le regioni sia rispetto ai più e ai meno nella differenza dei posti e all’aumento e diminuzione degli alunni rispetto allo scorso anno, che al confronto del dato finale del rapporto docenti/alunni.
Infatti, la media nazionale del rapporto docenti/alunni risulta di 1 docente su 10,1 alunni, media ovviamente che va dalle Regioni dove c’è una diminuzione della popolazione scolastica alle Regioni con un aumento della stessa.
“Il ‘fare’ di questo governo non coincide con il 'fare bene', non rispetta il ruolo e il lavoro di tutti i soggetti coinvolti – afferma ancora Tobia Sertori -. Ai dirigenti scolastici va il nostro sostegno e appoggio alle loro giuste rivendicazioni e proteste. Pensiamo che il loro lavoro e il ruolo non meritino questo trattamento da parte del Miur”.
“Non comprendiamo questa scelta ideologica di cancellare un percorso costruito con fatica che aveva trovato per la scuola, per i dirigenti scolastici e per i docenti un equilibrio di trasparenza e criteri per una 'buona scuola', che invece si incammina sempre più verso una 'cattiva scuola'”, conclude Sertori.