PHOTO
Lo scorso 29 gennaio “la Società Dng, uno dei principali appalti Mediaset del broadcasting, ha licenziato 5 lavoratori che non hanno accettato la trasformazione del loro rapporto di lavoro da subordinato a intermittente”. È quanto denunciano in un comunicato unitario i sindacati delle comunicazioni Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. I sindacati sottolineano che “la vicenda di Dng si trascina ormai da diversi anni, in un mercato sempre più selvaggio e senza regole”, ma adesso “ha raggiunto il suo epilogo più drammatico”. “A nulla sono serviti i ripetuti incontri con Mediaset e con la stessa Dng”.
L’appalto Dng prende le mosse da una vecchia cessione di ramo d’azienda del Gruppo Mediaset. In questi anni i sindacati “sono stati costantemente impegnati in grandi sforzi per permettere all’azienda di competere nel mercato, anche grazie ai sacrifici accettati dei lavoratori”, si legge nel comunicato delle organizzazioni dei lavoratori: “Nonostante questo, l'azienda ha deciso di aprire una procedura di licenziamento collettivo, chiusa con esito negativo nel dicembre scorso, in cui Dng, nonostante il rinnovo del contratto di fornitura con Mediaset, anche se a condizioni in linea con il mercato, ha posto come condizione per proseguire l’attività il passaggio di circa la metà dei lavoratori al contratto di lavoro a chiamata. Slc, Fistel, Uilcom hanno rigettato questa proposta proponendo, in alternativa, il mantenimento delle 28 posizioni di lavoro con contratto subordinato, e dando la loro disponibilità a intervenire su altre voci di costo”. L’azienda “ha risposto con i 5 licenziamenti – prosegue il comunicato – a cui le organizzazioni sindacali risponderanno a loro volta, con tutti gli strumenti sindacali a loro disposizione”.
I sindacati hanno chiesto a Mediaset di intervenire perché Dng ritiri i licenziamenti, e “hanno inoltre intrapreso un percorso con le istituzioni per un intervento normativo e legislativo che impedisca il ricorso ad appalti al massimo ribasso. Pertanto, chiedono ancora una volta ai committenti di appaltare le proprie commesse solo ed esclusivamente ad aziende certificate e che rispettino leggi e contratti nazionali, altrimenti casi come quello di Dng si moltiplicheranno”.