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ROMA - "Riteniamo un fatto positivo l'approvazione, nei tempi dovuti, del nuovo Codice degli appalti. Si va nella direzione auspicata, anche grazie al confronto tra sindacati e istituzioni. Ora occorre approvare rapidamente decreti attuativi e linee guida". Così Franco Martini, segretario confederale della Cgil. "Il risultato – sottolinea il dirigente sindacale – è anche frutto di una caparbia attività condotta, in questi due anni, dalle organizzazioni sindacali confederali e di categoria, che hanno promosso un'interlocuzione continua e di merito con i livelli istituzionali di Camera e Senato e con lo stesso Governo. Possiamo dire, senza ombra di dubbio, che il metodo del confronto e della partecipazione ha determinato i presupposti per il varo di una buona legge, che potrà dare un impulso notevole al sistema degli appalti pubblici, in una cornice di maggiori diritti e garanzie e di trasparenza e lotta alla corruzione".
Nel merito, secondo l'esponente Cgil, i punti che qualificano la legge e che vanno nella direzione auspicata sono: "l'espresso richiamo ai contratti collettivi di lavoro, le clausole sociali per la stabilità occupazionale, il superamento della legge obiettivo, la centralità dell'offerta economicamente più vantaggiosa, lo stop alle deroghe, la riduzione delle stazioni appaltanti e il ruolo che viene attribuito all'Anac. Adesso, però, è necessario che per quanto concerne i decreti attuativi e le stesse linee guida, i tempi di approvazione siano celeri e che la legislazione sia coerente affinché non si determini un periodo di vuoto legislativo. Sarà necessario, e noi ci batteremo per questo, che il confronto e il metodo della partecipazione, su tali questioni, non venga meno".
“L'Italia ha bisogno di buoni progetti, di capacità progettuale. Il Codice degli appalti, appena licenziato grazie a un lavoro collettivo, apre una nuova stagione dei lavori pubblici in Italia. Semplifica le procedure, accorcia i tempi, mette al centro imprese e progetti, contrasta la corruzione". Lo ha sottolineato il ministro dei Trasporti Graziano Delrio che ha partecipato a un sopralluogo al cantiere del passante ferroviario, prossimo alla conclusione. "Siamo fiduciosi che il gap infrastrutturale e le opere incompiute diventeranno un ricordo perché abbiamo messo in campo una programmazione molto solida", ha aggiunto il ministro. "In pochi giorni abbiamo parlato del passante ferroviario di Bologna e di Torino. Da qui - ha concluso - parte un messaggio forte: il Paese ce la fa e ce la può fare sempre di più".
“Inizia una nuova fase che speriamo possa accelerare quel processo di trasparenza, semplificazione, legalità, certezza di realizzazione delle opere, nuova concezione del costruire, che abbiamo auspicato da tempo". Così Luigi Sbarra, segretario confederale Cisl: “Abbiamo la fase più delicata come abbiamo più volte sottolineato anche negli incontri avuti nelle Commissioni di Camera e Senato, ovvero la gestione transitoria. Questo periodo nel quale il nuovo codice viaggia contemporaneamente con il vecchio regolamento rischia di creare caos alle amministrazioni ed alle imprese. Non vorremmo – aggiunge Sbarra – che questo periodo si trasformasse in uno scatenarsi di contenziosi e tensioni nei quali i primi danneggiati sarebbero i lavoratori dipendenti dalle imprese. Un rischio che non possiamo permetterci ed è per questo che auspichiamo che anche i regolamenti attuativi dell' Anac siano realizzati in tempi brevi e con la chiarezza che il tema richiede”.
Per Tiziana Bocchi, segretaria confederale Uil, “si apre un orizzonte di speranza per una maggiore e migliore occupazione, anche attraverso nuove procedure di trasparenza e legalità che fino ad oggi erano incerte". Ora la richiesta al Governo è “di velocizzare i lavori di infrastrutturazione del Paese, in modo da consentire un aumento ed una stabilità occupazionale sia nei settori interessati direttamente dagli appalti che in quelli dell' indotto produttivo”.