"Diego Anemone non ha reso nessun interrogatorio né dichiarazioni spontanee e non può aver fatto nessuna ammissione, per il semplice fatto che non ha ammissioni da fare". Lo dichiarano oggi (14 maggio) i legali dell'imprenditore, indagato per corruzione nell'inchiesta sui 'grandi eventi' uscendo dall'udienza sul commissariamento di 6 imprese a lui riconducibili. In merito alle indiscrezioni comparse stamane su alcuni quotidiani, secondo cui avrebbe risposto ad alcune domande della polizia giudiziaria, gli avvocati smentiscono: "In occasione della notifica del decreto di perquisizione finalizzato alla consegna della documentazione di ciò di cui aveva parlato il generale Francesco Pittorru nel suo interrogatorio, il nostro assistito ha semplicemente dichiarato di non avere il possesso della documentazione richiesta".