La Cgil Sicilia chiede al governo regionale di ritirare la riforma degli appalti, già varata dalla Commissione territorio e ambiente dell’Ars, e di completare il recepimento del Codice nazionale degli appalti, solo parzialmente adottato a luglio.
“Non condividiamo affatto – afferma il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro – che ci si discosti dalla normativa nazionale, specie quando questo significa sottoporre agli Urega, per la valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, le opere d'importo superiore a 2 milioni e mezzo, quando la norma nazionale fissa a un milione la soglia”.
Il dirigente sindacale sottolinea che “in Sicilia la maggior parte delle opere è sotto i 2 milioni e mezzo: consentire un così ampio ricorso al massimo ribasso, significherebbe dare spazio a corruzione, inefficienza, cattiva qualità delle opere ed a illegalità e sfruttamento del lavoro. Perciò, chiediamo che venga recepita la legge nazionale, al di là di alcuni limiti che questa presenta, e che lo si faccia presto”.