“Siamo soddisfatti perché il sito produttivo di Carini, l’unico non ceduto all’Hitachi, è salvo. Non era affatto così scontato. Oggi abbiamo puntato al mantenimento dei livelli occupazionali ma la cosa più importante era che il sito non venisse dismesso”. 

Lo dichiara la segretaria della Fiom Cgil di Palermo Angela Biondi a proposito dell’accordo siglato al Mise questo pomeriggio che mantiene in vita il sito di Carini e salva i livelli occupazionali dei 140 dipendenti di Ansaldobreda attraverso passaggi a Rfi, Ferrovie e altre aziende del circuito Finmeccanica nel territorio di Palermo.

“È positivo che il sito produttivo di Carini rimanga aperto e questo era per noi estremamente importante. Ed è anche positivo che comunque a tutti i lavoratori siano state fornite garanzie di tutela e di ricollocazione, col mantenimento degli stessi profili professionali”. 

Sessantacinque lavoratori rimarranno a operare sul sito e passeranno a Rfi per la manutenzione dei treni diagnostici di Rete Ferroviaria Italiana. Altri 40 andranno a lavorare a Palermo per Trenitalia, sempre nello stesso campo della manutenzione treni. Il resto, saranno salvaguardati tra prepensionamenti e assorbimento in altre sedi del gruppo. 

“Vuol dire che Carini rimane, sia pur con un numero ridotto di persone e con un’altra mission produttiva. Ma col tempo il lavoro aumenterà: l’intento dell’azienda è di rilanciare e di investire per ampliare questo pezzo di mercato”.