"Garantire il trasporto pubblico in città e nella sua area metropolitana, salvaguardare il lavoro dei 2.500 addetti che operano nell'Anm". Questi, secondo i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Napoli, Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati, i punti prioritari della vertenza che riguarda l'Azienda napoletana mobilità, domani, 28 settembre, al centro dell'attivo dei quadri e dei delegati, convocato dalle tre confederazioni, con le organizzazioni provinciali di categoria, in vista dello sciopero del 2 ottobre. Una discussione che raccoglie, a pochi giorni dalla nuova protesta, voci e preoccupazioni dei tanti lavoratori che non intendono rassegnarsi al declino della storica azienda partenopea.
“Non siamo di fronte a una mobilitazione – sottolineano i sindacalisti – che punta a difendere presunte situazioni di privilegio, ma a un'azione di lotta che vuole rivendicare ed esigere un piano industriale che garantisca il futuro dell'azienda. Il nuovo piano degli orari, che scatterà dal 1° ottobre, deciso unilateralmente dall'azienda, penalizza al contempo i lavoratori e l'utenza, già alle prese con situazioni paradossali di disservizio, come quella della funicolare centrale, appena riaperta, ma funzionante a singhiozzo".
"La crisi di Anm – concludono i dirigenti sindacali – rende ancora più necessario il varo di un piano industriale che assicuri la totale natura pubblica dell'azienda, in una logica d'integrazione, a livello metropolitano e regionale, per un servizio pubblico efficiente e funzionale alle esigenze dei cittadini".