“O una spending review vera e seria, o non ci resterà che lo sciopero generale”. In un’intervista al Quotidiano nazionale il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, alza i toni. “Al punto in cui siamo scioperare per protestare serve a poco. Se faremo uno sciopero sarà per chiedere al governo di andare a casa”. Parole dure contro il governo e la politica, quelle di Angeletti, a partire dalla riforma del lavoro. “Ci sarà il voto favorevole, mentre si tenta di accordarsi con il governo per apportare modifiche alla riforma con un provvedimento successivo. È la prova che è una legge fatta male e votata di malavoglia dai partiti. Una cosa davvero senza senso”. “Impossibile salvare qualcosa di una riforma mostriciattolo che non ridurrà né la precarietà, né la disoccupazione. Insomma, un'accozzaglia di norme difficili da applicare che servirà solo a dare lavoro agli avvocati. Tra qualche mese non si dica che il sindacato non l'aveva previsto”.

E sugli esodati, “Il sindacato aveva spiegato subito che il meccanismo era sbagliato e avrebbe prodotto conseguenze drammatiche. Anche loro sapevano quel che sarebbe accaduto, ma hanno preferito sorvolare perché volevano solo fare cassa con le pensioni. La vita delle persone, però, non è un teorema asettico da spiegare in un'aula universitaria. Quando ci vanno di mezzo migliaia di famiglie ci vuole almeno una forma minima di decenza. Cosa che non c'è stata”. La spending review, “è l’occasione, forse l’ultima, per correggere una politica economica totalmente sbagliata. In Italia i cittadini sono virtuosi e non ricorrono ai debiti. La politica, invece, ha creato uno Stato spendaccione che ha puntato tutto sui debiti. O con la spending review si inverte la tendenza, oppure sarà la fine”.