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Ancora un morto sul lavoro in Sicilia, ancora per una caduta dall'alto. Dopo Giuseppe Todaro, l'operaio di 25 anni morto martedì 17 aprile ad Agrigento, precipitato da un ponte mentre lavorava alla manutenzione di un ripetitore telefonico, oggi, 19 aprile, a perdere la vita a Palermo è stato Emanuele Di Paola, operaio di 69 anni caduto da un'altezza di 8 metri.
“Un'emergenza senza fine - dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo e il segretario provinciale Cgil Palermo Mario Ridulfo - Si continua a morire sul lavoro e troppo spesso gli incidenti avvengono tra lavoratori che, superati i limiti di età, si espongono ai rischi per bisogno e necessità mentre diminuiscono i controlli, la formazione continua a essere insufficiente e la parcellizzazione degli appalti e delle aziende favorisce la condizione generale di insicurezza sul lavoro”.
“Si continua a morire sul lavoro e per il lavoro – aggiungono Campo e Ridulfo - Il dato aggiornato fornito oggi all'Ars dall'Osservatorio amianto (Ona), di 200 lavoratori morti a Palermo a causa dell'amianto, con un'incidenza del 5,3 per cento su base nazionale, non è più tollerabile. Econferma quanto da noi denunciato nella nostra iniziativa sull'amianto: la Regione siciliana non ha dato ancora applicazione alla legge 10 del 2014 sulle bonifiche dell'amianto presente sia in ambienti di lavoro e di studio e nelle abitazioni private. La bonifica sarebbe dovuta partire entro il 2017 in tutta la Sicilia: siamo ancora in una fase in cui non ci sono nemmeno le poste in bilancio”.
E la Fillea denuncia una situazione di insicurezza diffusa. “Stiamo cercando di capire la dinamica e in quale ambito lavorativo sia accaduto l'incidente ma allo stesso tempo non possiamo che rilevare che si tratta di un nuovo incidente sul lavoro che colpisce un lavoratore in età da pensione – dichiara il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Francesco Piastra – Negli ultimi anni purtroppo a Palermo riscontriamo il verificarsi di incidenti che si ripetono con le stesse modalità: le cadute dall'alto, con una maggiore incidenza di ultrasessantenni. Su questi fenomeni da tempo chiediamo agli organi addetti ai controlli una vigilanza stringente. Ma i controlli restano limitati”.