La Cgil e la Filt Sicilia chiedono al governo regionale di insediare “un’unità di crisi per il monitoraggio del territorio e delle strade, a partire da quelle secondarie, per potere predisporre tempestivamente piani di intervento ed evitare ulteriori problemi al già precario sistema della viabilità”. La richiesta dopo la nuova frana, sull’autostrada Messina- Catania, con il conseguente caos. 

“L’avvicinarsi dell’inverno - sostengono Michele Pagliaro (Cgil Sicilia) e Franco Spanò (Filt Sicilia) - esige interventi di prevenzione, per non dovere poi piangere sul latte versato. Lo stato di dissesto idrogeologico del territorio è noto - sottolineano Pagliaro e Spanò - noti sono i numeri delle frane e le mancate manutenzioni delle strade. Ma la situazione adesso è diventata insostenibile - sottolineano - per le popolazioni interessate, che vedono compromesso il diritto alla mobilità, per il tessuto produttivo e l’intera economia dell’isola. Sia il governo regionale che quello nazionale devono dunque passare ai fatti. Cominciando col modulare e rendere subito disponibili - concludono i due esponenti della Cgil - le risorse annunciate”.

Anche Lillo Oceano, segretario generale della Cgil Messina, invoca un intervento strutturale: "La chiusura di un vasto tratto della A18 nella giornata di ieri, 5 ottobre, è un fatto gravissimo con pesanti conseguenze per lavoratori ed operatori economici. Il territorio continua a franare e ad essere penalizzato da un sistema viario oltre che ferroviario carente". "Davanti a questi fatti - sottolinea Oceano - ci si aspetta solo una risposta forte del Governo, di attenzione per territori già fortemente colpiti dalla crisi economica e da mancati interventi per il Sud. La Cgil Messina dopo le azioni di confronto e di proposte messe in campo in questi anni preannuncia una nuova iniziativa a novembre su questi temi, per rivendicare risorse e interventi". 

Da Messina a Catania, stesso appello alle istituzioni. Il segretario generale della Cgil di Catania, Giacomo Rota parla di “una Sicilia ridotta a brandelli, di un diritto alla mobilità e alla sicurezza infrastrutturale semplicemente annullato, così come quello a vivere una vita normale”. Da anni, la Cgil locale guarda alle infrastrutture come a uno dei punti chiave per il rilancio dell’area metropolitana e del suo sviluppo economico concreto. “Siamo di fronte alla totale incuria dei ceti dirigenti, che non sono solo quelli politici – continua Rota –. È sin troppo evidente che manca un piano per la Sicilia. Il Governo Renzi dovrà immediatamente avviare la messa in sicurezza del dissesto geologico e studiare un progetto coerente di sviluppo; missione che dovrebbe toccare anche alla Regione Sicilia”.