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La FLC CGIL sostiene e partecipa alla manifestazione nazionale del 21 novembre organizzata dalla Fiom per cambiare radicalmente la politica economica e sociale del Governo e per il rinnovo del contratto nazionale. "La mobilitazione del 21 e quelle successive devono essere anche una risposta al terrorismo dopo i terribili attentati in Francia", afferma Domenico Pantaleo, segretario generale FLC CGIL. "Ora più che mai bisogna far sentire la voce dei popoli per opporsi al terrorismo e alla violenza che vanno combattuti con politiche di pace e di giustizia sociale in tutto il mondo e non con spedizioni e avventure militari".
"E’ necessario costruire un vasto fronte sociale - continua Pantaleo - per costruire un’agenda alternativa alle scelte contenute nella legge di stabilità, che rinunciano a politiche d’investimento, per allargare l’occupazione a partire dal Mezzogiorno, innovare il modello di specializzazione produttiva, ridistribuire la ricchezza e garantire una maggiora giustizia sociale".
Secondo Pantaleo, la legge finanziaria "distribuisce a pioggia risorse ai ceti più ricchi e alle imprese, prosegue l’opera di demolizione dello stato sociale attraverso una ulteriore riduzione della spesa pubblica a partire dalla sanità e riduce l’impegno nella lotta alle evasioni fiscali. Mentre non sono previsti interventi per cambiare la iniqua legge Fornero sulle pensioni e per introdurre il reddito di dignità".
"Nei settori della conoscenza - insiste il segretario Flc - si vuole estendere a università, ricerca e Afam l'impianto autoritario e liberista della 'brutta scuola'. Il complessivo definanziamento dei settori della conoscenza, a partire dai 220 milioni al bilancio MIUR e agli enti di ricerca, conferma la scelta di fondo del governo: una competizione tutta basata sulla riduzione dei diritti e dei salari e non fondata su base tecnologica e sulle competenze".
"Vogliamo promuovere un arco di alleanze sociali per cambiare la legge 107 sulla scuola e riprogettare i settori della conoscenza, conquistando una legge nazionale sul diritto allo studio che garantisca a tutti l’accesso al sapere - afferma ancora Pantaleo - A fronte di un attacco senza precedenti al valore del lavoro e alla democrazia la Flc Cgil ritiene indispensabile unificare le battaglie per il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro con quelle più generali per cambiare il modello di sviluppo del paese".
"Il rinnovo dei contratti è un diritto costituzionale perché è uno strumento fondamentale di coesione e unità del mondo del lavoro - conclude Pantaleo - la Corte Costituzionale e il Tribunale di Roma hanno dichiarato illegittimo il blocco dei contratti pubblici per violazione dell’art.36 della Costituzione. Il 28 Novembre tutti i dipendenti pubblici manifesteranno unitariamente a Roma per il rinnovo dei contratti e per contrastare l’attacco al lavoro pubblico. Con queste motivazioni impegniamo i nostri iscritti a partecipare alla manifestazione".