"In questi giorni gli interessi elettorali spingono i candidati a piegare la realtà a proprio uso e consumo; tra i temi più scottanti il trasporto pubblico locale che viene usato come grimaldello per cercare facili consensi tra gli elettori, utilizzando soluzioni a geometrie variabili spesso in contraddizione tra loro". Così, in una nota, Andrea Gamba, coordinatore regionale Tpl per la Filt Cgil Genova e Liguria

"Se oggi si può parlare di Amt come di un’azienda che da 4 anni chiude il bilancio in pareggio - prosegue il sindacalista -, che, forse, è nelle condizioni di poter andare a gara, che sta rinnovando il parco mezzi e che si è dotata di nuove infrastrutture, è solo grazie alle lotte dei suoi dipendenti che hanno obbligato Regione e Comune di Genova a investire in essa attraverso l’acquisto di 400 nuovi autobus e a ricapitalizzarla, salvandola dal fallimento. Il tutto, insieme ad un piano di prepensionamenti che ha permesso di darle continuità economica, in barba a Europa e governo che invece avrebbero voluto privatizzare".

Per il sindacalista "c’è ancora tanta strada da fare a partire dal completamento dell’Accordo delle cinque giornate del 2013 a seguito del quale dovevano essere consegnati a livello regionale 400 bus nuovi di cui 200 per AMT e quasi 50 per ATP; invece oggi ci troviamo con neanche 70 bus consegnati a Genova e una decina scarsi per Atp. Il tutto grazie al combinato disposto dei Comuni, delle Province e della Regione Liguria di oggi e della precedente Giunta, che invece di procedere si sono impantanati nella scelta dei mezzi".

"E poi - prosegue - le dolenti noti sul personale viaggiante che non può essere assunto a causa del Decreto Madia: a Genova sono 111 gli autisti che potrebbero essere operativi da subito. E’ una situazione surreale che vede un sotto organico di circa 190 autisti e di almeno 30 operai e che sta producendo un taglio quotidiano delle corse di circa 60 autobus, disservizio che con l’avvicinarsi dell’estate sarà ancora più accentuato".

"È da mesi - conclude Gamba - che Comune di Genova e Regione Liguria si rimpallano le responsabilità su chi deve dare la deroga per avviare le assunzioni; il Comune accusa la Regione che a sua volta accusa lo Stato. Nell’attesa che si celebri il rito elettorale gli utenti saranno prigionieri alle fermate in attesa dell’autobus nuovo promesso guidato da un neo autista; bisognerebbe che la Regione Liguria facesse come per altre aziende partecipate, dove si è avuto il coraggio di assumere in deroga alle norme".