“Bene gli interventi di proroga per gli strumenti in deroga – chiariscono Cgil, Cisl e Uil di Livorno –, che nelle aree di crisi sarà possibile rendere retroattivi ma, se ci sono risposte, seppur parziali, a chi ha perso ogni forma di sostegno al reddito a partire da ottobre 2015, per coloro che li perderanno a partire da gennaio 2017 non è previsto ancora niente”.
Le confederazioni provinciali rivendicano con forza che il ministro del Lavoro Poletti rispetti gli impegni presi in sede di contrattazione nazionale “Poletti deve prevedere degli strumenti straordinari di sostegno al reddito per le aree di crisi da inserire in finanziaria – proseguono i sindacati –, così come era stato concordato in sede di discussione nazionale”.
Il decreto attuativo del Jobs Act corregge un po' il tiro sugli ammortizzatori, però l'intervento risulta insufficiente, se calato in una realtà come quella del territorio di Livorno, in cui in due città nevralgiche per la Toscana, Livorno e Piombino, per le quali sono stati sottoscritti altrettanti accordi di programma, la crisi non accenna a diminuire. “I 500 euro promessi da Poletti sul tavolo nazionale – spiegano i sindacati – non sono stati inseriti nel decreto della riforma del mercato del lavoro, ma ciò non significa che rinunceremo a rivendicare forme d'intervento che accompagnino al lavoro coloro che perderanno gli ammortizzatori a partire dal primo gennaio 2017”.
Sono migliaia le famiglie che si troveranno in difficoltà a partire da quella data, e per questo i sindacati annunciano nuove forme di lotta. “Abbiamo chiesto che la cabina di regia dell'accordo di programma a Livorno si riunisca il prima possibile per fare il punto sugli investimenti – concludono le tre sigle – e, se non otterremo risposte dal governo su ulteriori ammortizzatori sociali, la mobilitazione del territorio ripartirà”.