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L’Emilia Romagna è in prima fila nella lotta all’amianto. Anche a Ravenna e a Faenza, come già accaduto a Bologna, Reggio Emilia e Rubiera, nascono gli Sportelli Amianto. A volerli è l’Associazione familiari e vittime dell’amianto (Afeva) della regione, costituitasi nel marzo scorso con il contributo dei lavoratori ex esposti, dei loro familiari e della Cgil Emilia Romagna. “Gli Sportelli – spiega Idilio Galeotti, esponente della Camera del lavoro faentina e responsabile dell’Afeva ravennate – svolgeranno attività di informazione, ascolto e sostegno per coloro che hanno subito un’esposizione diretta o indiretta. Opereremo a favore dei malati, dei loro congiunti e dei cittadini a rischio”. A Ravenna lo Sportello ha sede in via Matteucci 15, a Faenza in via Chiarini 12.
“L’amianto continua a mietere vittime nella nostra regione, in misura maggiore degli incidenti mortali sul lavoro” spiega Galeotti: “A Ravenna, nelle scorse settimane, è deceduto l’ennesimo lavoratore del petrolchimico. Salgono così a 36 le vittime in questo comparto produttivo, cui si aggiungono le molte altre morti di lavoratori che hanno svolto mansioni in svariati settori produttivi a contatto con l’amianto”. Gli Sportelli, precisa il responsabile Afeva, aiuteranno le persone “a orientarsi verso percorsi di sorveglianza sanitaria, di cura e di tutela dei diritti previdenziali. Opereranno in sinergia con le strutture della Cgil per la tutela dei diritti dei lavoratori”.
Numerosi sono i servizi offerti dagli Sportelli, messi a disposizione di associati e cittadini da personale volontario. I lavoratori in attività esposti all’amianto possono ricevere informazioni sulle misure di sicurezza previste e sulla sorveglianza sanitaria. Ex esposti, malati e familiari potranno fare richiesta di malattia professionale con anamnesi e ricostruzione della storia lavorativa, acquisire informazioni su percorsi diagnostici e di cura, sorveglianza sanitaria e diritti previdenziali, ottenere la tutela risarcitoria in sede legale civile e penale, avere un supporto psicologico per sé e per i propri familiari. I cittadini, infine, verranno informati su come segnalare alle autorità pubbliche la presenza di manufatti contenenti amianto oppure a chi rivolgersi per lo smaltimento di piccole quantità di asbesto. Alcuni di questi servizi, in particolare tra quelli offerti agli ex esposti, sono stipulati in convenzione con il patronato Inca Cgil.
Tra gli obiettivi più generali dell’Afeva vi è la rapida approvazione sia del Piano nazionale amianto, al momento bloccato in Parlamento, sia delle misure in ambito regionale e locale per la completa rimozione dell’amianto dal territorio. Vogliamo instaurare – conclude Galeotti – un rapporto stringente con le istituzioni locali e gli enti competenti, anche attraverso l’elaborazione di un monitoraggio del fenomeno, in modo che si possano sviluppare analisi, proposte e azioni tese alla salvaguardia, tutela e valorizzazione dell’ambiente, nonché a prevenire e ridurre il degrado degli ambienti di vita e di lavoro da ogni forma di inquinamento”.