“Dobbiamo rimuovere, ancor prima dell’amianto, l’idea che questa fibra così pericolosa non sia presente in maniera consistente nel nostro territorio. Da questo punto di vista, l’azione delle nostre istituzioni, a partire dalla Regione Umbria, è invece di immobilismo e silenzio”. Ad affermarlo in una nota è Vasco Cajarelli, della Cgil umbra, responsabile della vertenza amianto.
“Sono circa tre anni che, insieme a Cisl e Uil, abbiamo presentato una piattaforma sulla problematica dell’amianto, con proposte e richieste specifiche, su cui però non si è mai aperto un confronto. Eppure, anche nell’ultima iniziativa di venerdì 12 ottobre a Fa’ la Cosa Giusta Umbria, l’Inail ci ha confermato che nella nostra regione, così come nel resto d'Italia, le vittime accertate di malattie correlate all'amianto superano, e non di poco, il numero già inaccettabile di morti sul lavoro. E allora, in vista della manifestazione nazionale del 6 novembre, con cui chiederemo al governo nazionale di affrontare seriamente la questione, torniamo a sollecitare la Regione per alcuni interventi prioritari: una mappatura vera della presenza dell’amianto in Umbria; una campagna informativa sui rischi dell’amianto, a partire dalle scuole; il finanziamento di una bonifica complessiva”, conclude il sindacalista.