La riassegnazione del servizio di raccolta differenziata 2015, dato in appalto da Ama a soggetti esterni, inizia a produrre i "primi frutti amari": la Cooperativa Edera ha avviato le procedure per il licenziamento collettivo di 91 operatori. Ne dà notizia Natale Di Cola, segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio, che commenta: "A nulla sono servite le nostre denunce su un disastro annunciato. Quelle gare d'appalto non prevedevano né garanzie occupazionale per i lavoratori né clausole stringenti sull'applicazione del contratto di igiene ambientale. Di fatto è stata lasciata mano libera ai nuovi soggetti assegnatari sul futuro di oltre 360 lavoratori e sul loro salario”.
“È intollerabile che Ama – continua il sindacalista - scarichi questi lavoratori e permetta ai nuovi soggetti assegnatari un simile livello di arbitrarietà. Non è dato nemmeno sapere quale contratto e quale salario spetterà ai lavoratori che eventualmente verranno riassunti, visto il modo vago con cui è stato scritto il bando. In questi giorni in altre cooperative abbiamo notizie di pressioni sui lavoratori, a cui viene chiesto di accettare condizioni peggiorative, pena la non riassunzione".
Per Dicola "o siamo di fronte a una colpevole, grave sottovalutazione, oppure avevamo ragione noi e si è deciso di fare cassa sulla pelle dei lavoratori, sulla sicurezza e sulla qualità del loro lavoro”.
“Evidentemente questo è il modello che si voleva applicare anche per la privatizzazione dello spazzamento. Un modello odioso e medievale che non punta alla qualità dei servizi e del lavoro e che continueremo a contrastare - conclude Di Cola -. Martedi saremo sotto la prefettura insieme ai lavoratori per chiedere al prefetto di intervenire ed evitare che siano i lavoratori come sempre a pagarne le conseguenze”.