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Nuovo vertice oggi (martedì 7 giugno) a Milano per la vicenda dell’ex stabilimento Alstom Power di Sesto San Giovanni (Milano). Acquistato lo scorso anno dalla multinazionale General Electric, è ora interessato dall’annuncio unilaterale della nuova proprietà (del 16 maggio scorso) di procedere a 179 licenziamenti. Una misura contrastata da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, che hanno dato vita a una forte mobilitazione. Che finora, però, non ha portato frutti: nell’ultimo incontro al ministero dello Sviluppo economico, tenutosi il 31 maggio scorso, la General Electric ha confermato la richiesta degli esuberi.
Nel summit di oggi, che sarà accompagnato da uno sciopero di otto ore e da un presidio dei lavoratori davanti la sede di Assolombarda (sede dell’incontro), si cercherà di superare la situazione di stallo. Per i sindacati è essenziale ritirare i licenziamenti e iniziare a ragionare su un piano di rilancio dell’impianto, ma i margini della trattativa sembrano stretti. La Fiom Cgil, in particolare, contesta “l’atteggiamento arrogante dell’azienda – ha detto il segretario nazionale Rosario Rappa commentando lo scorso incontro – che continua a ritenere la procedura di mobilità l’unica strada percorribile, nonostante anche il ministero abbia ribadito la non tollerabilità di questa posizione”. L’incontro odierno è quindi determinante: se “la procedura di mobilità – ha concluso l’esponente sindacale – non sarà congelata intensificheremo le iniziative di mobilitazione in tutto il gruppo”.