Anche l’Alpaa, (Associazione lavoratori produttori agroalimentari ambientali) promossa dalla Cgil invita a votare sì ai due referendum su voucher e appalti che “nel comparto agricolo – dice Gino Rotella, presidente dell’associazione – evocano i diritti di chi lavora e la diffusa trama delle regole e della legalità”.
Il quesito sugli appalti, spiega Rotella, “per il settore primario, rappresenta una grande questione che si riverbera sulla capacità di contrastare efficacemente il caporalato”. Per questo sarebbe importante “ripristinare in caso di inadempienza da parte dell'azienda appaltante, la responsabilità del committente. Norma abolita dalla cosiddetta legge Biagi, poi rimaneggiata dalla Fornero, per esentare da responsabilità l’impresa o l’azienda appaltante in caso di eventuali violazioni a danno dei lavoratori, compiute dall’azienda cui è affidato il lavoro in appalto”.
Quanto ai voucher, per merito dell’intervento dei sindacati, “oggi, grazie e quelle modifiche apportate dall’ex ministro Damiano, l’uso del lavoro accessorio è limitato in base a specifiche caratteristiche: aziende con volume d’affari inferiore a 7.000 euro, che possono utilizzare qualsiasi soggetto in qualunque tipologia di lavoro agricolo, purché non sia stato iscritto l’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli”. Resta il fatto che “nel mondo del lavoro milioni di giornate di lavoro senza diritti e senza tutele previdenziali, se non quella aleatoria dei contributi pensionistici; si chiama destrutturazione del lavoro e dei diritti”.