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Questa mattina a Palermo sit-in di protesta dei lavoratori di Almaviva davanti al committente Telecom, in via Pacinotti. Nei luoghi di lavoro del call center, in via Marcellini e in via Cordova, si svolgono assemblee a rotazione continua per parlare con i lavoratori e organizzare le prossime iniziative di lotta. I lavoratori stanno contattando la Curia per chiedere un'audizione all'arcivescovo Corrado Lorefice.
Stamattina, in via Pacinotti, a portare la solidarietà ai lavoratori di Almaviva si sono recati il segretario Cgil Palermo Enzo Campo e i due componenti della segreteria provinciale Cgil Alessia Gatto e Mario Ridulfo. “Alle iniziative dei lavoratori di Almaviva porteremo i lavoratori di altre categorie e le Rsu di altre realtà produttive per manifestare sostegno e solidarietà – dichiara il segretario Cgil Palermo Enzo Campo - La lotta di Almaviva è la lotta di tutti i lavoratori palermitani. Non saranno lasciati soli”.
Nei prossimi giorni continueranno i presidi davanti ai committenti come Telecom, Emel e Wind. “I committenti hanno le loro responsabilità nella crisi del settore. Stamattina davanti al palazzo Telecom i dipendenti sono usciti a dare solidarietà ai lavoratori Almaviva – racconta il segretario Slc Cgil Maurizio Rosso – La nostra protesta continua fino a quando non abbiamo garanzie serie che nessuno perderà il posto di lavoro. Stiamo preparando altre azioni di protesta, la città in questi giorni si risveglierà piena di manifestazioni in difesa del lavoro del call center Almaviva”.
“Ci dispiace per i disagi che creiamo ma stiamo perdendo il posto di lavoro. Non abbiamo alternative. Chiediamo alla città di Palermo di essere solidale e scendere in piazza con noi. Non siamo disposti a mollare. Qui la vertenza si chiude quando rientrano tutti i licenziamenti, non prima – aggiunge Rosalba Vella, segreteria Slc Cgil e Rsu Almaviva – Chiederemo un'audizione a Lorefice perché sappiamo che l'arcivescovo è attento ai poveri e noi siamo i poveri della new economy. Chiediamo sostegno e preghiere, e che possa darci un messaggio di speranza e solidarietà. Aspettiamo adesso risposte precise, oltre alle dichiarazioni giunte dai ministri Le sollecitiamo dal 2012. Ora non c'è più tempo. Abbiamo solo altri 73 giorni”.