L'accordo sottoscritto al Mise tra azienda, sindacati e ministero scongiura e chiude la fase degli esuberi in Almaviva, che avrebbe visto tra pochissimi giorni 3.000 licenziamenti nelle sedi di Palermo, Roma e Napoli. Si avvia una fase diversa, dove il governo nazionale prende impegni su tutto il settore e sulla lotta alla delocalizzazione; un passaggio che si rivelerà utile anche per il territorio catanese.
Secondo Giacomo Rota, segretario generale Cgil Catania, e Davide Foti, segretario generale Slc locale, "non poteva che chiudersi così questa delicata vertenza, che teneva sull'orlo del baratro 3.000 lavoratori delle sedi italiane; ma anche la nostra provincia avrebbe potuto essere colpita, a causa di un effetto domino devastante. Adesso inizia un nuovo percorso, sia per Almaviva che per tutti i lavoratori dei call center, che chiedono da anni regole certe e applicazione delle leggi. L'esecutivo rispetti le intese e metta in campo una vera politica di controllo e crescita di tutto il comparto. Il sacrificio degli addettii coinvolti negli ammortizzatori sociali non deve ridursi a una mera presa di tempo che faccia passare il periodo elettivo. Anche gli impegni sottoscritti dalla Regione Sicilia rispetto a politiche attive per questi lavoratori devono essere tangibili e soprattutto esigibili, attraverso fondi per la formazione e la riconversione professionale che, legata ai fondi per l'agenda digitale, diventi il futuro di migliaia di lavoratrici e lavoratori".