E' allarme sui tagli al sistema allevatoriale. Lo lanciano in una nota congiunta i sindacati del settore agroalimentare, Fai Flai Uila e Confederdia. All'origine dell'apprensione ci sono i due decreti ministeriali (17929 e 17930) dello scorso 20 giugno, con i quali - denuncia la nota delle associazioni - il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha "deciso il disimpegno dei fondi da trasferire alle regioni per le attività di controllo funzionale svolti dalle associazioni allevatori (Ara-Apa) per l’anno 2017".
Prosegue la nota: "In attuazione dell’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo stato, le regioni e le provincie autonome di Trento e Bolzano, in un colpo solo il Mipaaf decide di disimpegnare 15,3 milioni a fronte dei 22,5 milioni precedentemente stabiliti, un taglio di quasi il 70% che, vista la drastica riduzione dei finanziamenti avvenuta negli ultimi anni, sancirà il definitivo fallimento dell’intero sistema allevatoriale”.
“È inaccettabile che il taglio, giustificato dagli obiettivi di finanza pubblica 2017, ricada sulla testa di centinaia di lavoratori che ogni giorno svolgono i controlli su tutto il territorio nazionale privando, tra l’altro, la zootecnia italiana di servizi fondamentali che assicurano la qualità e la salubrità del nostro Made in Italy”, sottolineano i sindacati, e concludono: "Metteremo in campo tutte le iniziative utili a salvaguardare il futuro occupazionale dei lavoratori e del settore, chiedendo sin da subito incontri al Mipaaf, al coordinatore della Conferenza stato-regioni e alla dirigenza dell’Aia. Riteniamo inaccettabile che a fronte di milioni di euro investiti sul rafforzamento del Made in Italy, le regioni e il governo decidano di porre fine alla vita di un sistema d’eccellenza fondamentale per la zootecnia italiana”.