“Se da un lato esprimiamo l’apprezzamento per l’azione fondamentale di controllo del territorio e di contrasto ai fenomeni criminali, portata avanti da magistratura e forze dell’ordine nella nostra regione, dall’altro non può che preoccuparci la pervasività delle mafie in settori importanti della nostra economia e il livello di inquinamento delle istituzioni”. E’ quanto afferma la segretaria regionale della Cgil Puglia, Antonella Morga, in merito agli arresti avvenuti nell’ambito di un’indagine che avrebbe svelato un presunto intreccio tra mafia e politica nella provincia di Taranto e in alcuni comuni del Brindisino e del Leccese.
“La presenza criminale nelle istituzioni inquina e distorce la funzione stessa della rappresentanza politica e dell’azione amministrativa – prosegue Morga, commentando anche i dati che emergono dal rapporto “Ecomafie”sulle illegalità ambientali registrate in Italia nel 2016 -, ha ricadute sulla qualità delle scelte e a sua volta sulla vita dei cittadini, seguendo criteri onerosi arricchendo di circuiti illegali. Per questo affermiamo che la legalità è precondizione per uno sviluppo sostenibile e per attrarre investimenti che possono creare nuova occupazione”.
“Allo stesso modo ci preoccupano i dati relativi agli ecoreati – spiega la segretaria regionale della Cgil pugliese – in una terra che già paga un prezzo altro in termini di inquinamento ambientale. Oltre ad essere terza regione per numero di infrazioni complessive accertate, le 760 denunce, i 42 arresti e i 294 sequestri collegati all’illegalità nel ciclo dei rifiuti ci dicono di un problema nella gestione pubblica di questo delicato settore e dell’attacco che rappresenta al territorio e alla sicurezza dei cittadini. Spesso si interviene quando il danno all’ambiente è stato già realizzato e allora sia agli organismi di controllo che alle istituzioni locali chiediamo un’azione di controllo preventiva e qualità e trasparenza nell’azione amministrativa. L’unico antidoto all’infiltrazione delle mafie nella vita pubblica”.
L’appello finale della segretaria Cgil è alla Regione Puglia, “chiamata a individuare un referente per la legalità e la sicurezza e a dare piena strutturazione a una rete che a partire dalla Commissione antimafia regionale recentemente istituita, veda protagonisti attivi e partecipi tutti i soggetti della rappresentanza sociale, nonché le associazioni che svolgono sui territori antimafia sociale, per un’analisi e un confronto continuo sull’evoluzione dei fenomeni criminali e possibili azioni e buone pratiche di contrasto alle illegalità che minano il sistema economico, sociale e istituzionale nella nostra terra”.