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“C'è l'assoluta necessità per Alitalia e le altre compagnie di passare attraverso un complesso, doloroso e faticoso processo di ristrutturazione” che comporterà “2.200 esuberi strutturali, all'interno dei quali si dovranno trovare opportuni meccanismi e forme di tutela”. Sono le parole di Gabriele Del Torchio, ad della compagnia, pronunciate durante la presentazione del rapporto Enac. Del Torchio ha spiegato che l'accordo con Etihad prevede questo numero di tagli ed ha escluso che si possa ricorrere alla cig a rotazione o ai contratti di solidarietà: “Queste persone purtroppo devono uscire”, ha precisato.
Immediata la replica dei sindacati. Del Torchio “si sbaglia di grosso nel merito e nel metodo”, ha detto Mauro Rossi della Filt Cgil nazionale, sottolineando che “mentre sono ancora in corso le interminabili trattative con le banche, Del Torchio dà per inevitabili oltre duemila licenziamenti”. “Non mi viene in mente un aggettivo diverso da 'scorretto' - conclude il dirigente sindacale della Filt - con riferimento al bombardamento mediatico sugli esuberi attivato da ieri dall’AD di Alitalia”.
Duro anche il giudizio della Fit Cisl. “C'è da rimanere basiti per i comportamenti e le leggerezze che si registrano in questi giorni sugli esuberi di Alitalia”, afferma Giovanni Luciano, segretario generale della Fit-Cisl. “Queste persone, questi esuberi, oggi fanno un lavoro inutile o sono a spasso? - si chiede Luciano - Poi perché 2.200? Come si arriva a questo numero? Dovrebbe essere tutto correlato al nuovo piano industriale e non così a prescindere”.
Molto più conciliante il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Il “problema degli esuberi si sapeva essere presente” e “quindi va affrontato”, ha dichiarato il ministro. “C'è stata la riunione del Cda e una convocazione delle parti sociali per giovedì – ha aggiunto il ministro a margine di un incontro a Catania - poi naturalmente a fronte delle discussioni che saranno fatte tra azienda e organizzazioni sindacali si valuterà come intervenire rispetto al problema, che si sapeva essere presente e quindi un problema che va affrontato”.