Si è svolto nel pomeriggio dell'11 gennaio, presso il ministero dello Sviluppo economico, il primo incontro tra Fim, Fiom, Uilm nazionali e Sider Alloys, verso l'acquisizione dello stabilimento Alcoa di Portovesme da parte della società svizzera.
L'azienda ha dichiarato di aver stimato a regime, con una produzione di 150 mila tonnellate annue di alluminio, un'occupazione di 376 dipendenti diretti e circa 70 indiretti, prevedendo un costo del lavoro attraverso la sola applicazione del contratto nazionale. Dal punto di vista dei tempi rimangono ancora molti elementi da definire ma, come riferito dall'azienda, dal momento del passaggio dello smelter a Invitalia saranno necessari 6 mesi per cominciare ad accendere le celle, momento dal quale ci vorranno ulteriori 12-18 mesi per il riavvio definitivo dello stabilimento. Confermati i 135-145 milioni di investimenti con il sostegno dell'accordo di programma sottoscritto il 22 dicembre scorso.
"Abbiamo chiesto all'azienda - dichiara Mirco Rota della Fiom nazionale - di avere il piano industriale già presentato al Mise lo scorso luglio per una prima valutazione degli investimenti e del programma di riavvio dello smelter, così come sarà importante cercare di conoscere le condizioni di trattamento economico dei lavoratori occupati e delle tempistiche di inserimento".
"Per quanto riguarda gli organici - spiega il sindacalista - si tratta di capire quale modello organizzativo e produttivo l'azienda intende adottare, considerando una precedente presenza più numerosa dei lavoratori indiretti".
"Auspichiamo - conclude Rota - che tutti i soggetti, a partire da quelli istituzionali, si adoperino per rendere possibile il riavvio degli impianti nel tempo più rapido possibile". Il confronto è stato aggiornato al prossimo 29 gennaio nella stessa sede.