Si lotta contro il tempo per dare un futuro all'attività produttiva di Alcoa, l'unica industria italiana di alluminio primario. La multinazionale statunitense, che ha accordato una dilazione nello spegnimento delle celle, ha deciso di lasciare la Sardegna e solo una nuova società interessata all'azienda potrebbe continuare a produrre e salvare così i posti di lavoro. Stamane a Portovesme si riunisce il coordinamento delle Rsu dei dipendenti diretti e degli appalti assieme ai segretari di Fiom, Fim e Uilm per decidere come proseguire nella protesta.

Sempre oggi a Cagliari il vertice fra Regione, Provincia e Glencore, una delle cinque società che ha mostrato interesse per lo stabilimento, mentre nel pomeriggio, nella sede della Regione sarda, il governatore Cappellacci incontrerà i rappresentanti della Kit Gen di Torino, l'ultima azienda entrata in ballo con una proposta innovativa sull'eolico. Un altro incontro è in programma mercoledì mattina al ministero dello Sviluppo economico fra Governo, Regione, Provincia e Glencore per affrontare il nodo energia.

"Di fronte alla crisi che colpisce soprattutto l'industria sarda, a cominciare dalle miniere del Sulcis e dalla fabbrica dell'Alcoa, occorre essere onesti con i lavoratori che rivendicano il proprio diritto al lavoro". Così ieri il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri a SkyTg24. A suo giudizio "bisogna avere l'onestà intellettuale di dire le cose come stanno: se l'azienda non sta più sul mercato, non può più stare sul mercato e non si regge. Occorre trovare per questi lavoratori delle alternative, ma alternative che stanno nelle regole. Non si può più prevedere una forma di assistenzialismo fine a se stesso, occorre rivedere il modello di sviluppo, occorre essere onesti con le persone".