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Sono iniziate le procedure di fermo dell'impianto delle celle elettrolitiche dello stabilimento Alcoa di Portovesme. I sindacati chiedono all'azienda che ad essere fermate per prime siano le celle vecchie, in modo da non creare danni irreparabili a quelle nuove. Si crede infatti nell'ultimo barlume di speranza riposto nell'incontro di mercoledì 5 settembre al ministero dello Sviluppo economico, tra l'azienda, la Regione e la svizzera Glencore, che continua a manifestare un tiepido interessamento all'acquisto dello stabilimento.
Intanto le Rsu e le segretarie provinciali e regionali dei sindacati annunciano che per l'incontro di mercoledì al ministero partiranno dal Sulcis verso la capitale almeno 400 dei 501 dipendenti diretti dell'Alcoa. Anche i sindaci del Sulcis Iglesiente si mobilitano per la manifestazione romana. Gli amministratori puntano alla massima partecipazione per far sentire la voce di un territorio disperato col record di disoccupazione nazionale.
"Ci stiamo organizzando per far sì che si superino le 600 persone presenti", spiega il sindaco di Villamassargia Franco Porcu. Prevista anche la partecipazione dei rappresentanti dei Consigli comunali, dei pensionati, delle associazioni e di cittadini comuni. I lavoratori vorrebbero che alla riunione di mercoledì fosse presente anche il premier Mario Monti, e hanno chiesto la presenza del ministro Corrado Passera. Già dal giorno prima una delegazione sarà a Roma per incontrare alcuni leader di partito.