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L'Alcoa "è un disco rotto. L'azienda va avanti con queste dichiarazioni da ormai 3 anni'. Lo afferma il segretario della Cgil Sardegna, Michele Carrus, dopo la conferma del colosso americano di voler chiudere gli impianti di Portovesme. E' quanto riferisce l'Adnkronos. "Quello che importa -sottolinea il sindacalista all'agenzia - è che l'azienda confermi l'impegno a mantenere in efficienza gli impianti e facilitare la cessione altri ad operatori che possano rilevare e mantenere in funzione' la struttura.
'Sappiamo che dal punto vista dell'Alcoa la decisione è irrevocabile', spiega Carrus sempre all'Adnkronos. 'L'azienda guarda i propri interessi ed è incurante dei disastri che può provocare in una realtà, un territorio, un sistema produttivo'. La fabbrica di Portovesme, ricorda il sindacalista, 'produce alluminio primario, quindi con la sua chiusura saremo costretti a importare non solo il prodotto finale, ma anche quello intermedio, per portare avanti tanta parte delle nostre attività manifatturiere'.
La Cgil chiede quindi un 'impegno, alla regione e al governo, per trovare un acquirente interessato allo stabilimento'. 'Vorremmo che si mettesse in campo tutta capacità di agire, di un grande paese industriale, per trovare chi possa rilevare proficuamente un'attività che è fondamentale per l'economia dell'Italia", conclude il sindacalista.