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Firmata oggi (giovedì 15 febbraio) al ministero dello Sviluppo economico la cessione dello stabilimento di Portovesme da Alcoa a Invitalia e da Invitalia a Syder Alloys. La firma è avvenuta alla presenza del ministro Carlo Calenda e dell'amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. La cessione avviene sopo che il 22 dicembre c'è stata la sigla dell'accordo di programma con Invitalia e Regione Sardegna per l'investimento proposto dal gruppo svizzero.
Il nuovo investitore stanzierà 135 milioni di euro, ma ci sono anche agevolazioni del Mise e della Regione Sardegna per circa 94 milioni di euro. "Una vicenda simbolica", l'ha definita detto ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, nel corso della conferenza stampa "perché la crisi di Alcoa nasce dall'idea che determinate produzioni in Europa e in Italia non si potessero più fare". Invitalia "gestirà la transizione industriale, ma sarà anche verificata la possibilità di una sua partecipazione azionaria al capitale del gruppo svizzero per rafforzare l'investitore", ha aggiunto Calenda, precisando chei starebbe inoltre ragionando sulla "possibilità che una quota delle azioni sia destinata ai lavoratori che con tanta ostinazione hanno lottato per lo stabilimento".
L'accordo firmato oggi è considerato “positivo” dalla Fiom Cgil, che però sottolinea la necessità che si apra subito “un confronto per conoscere nei dettagli il piano industriale, sia per quanto riguarda gli investimenti previsti, sia per i tempi che porteranno al riavvio dello smelter di Portovesme, così come per i livelli occupazionali dei lavoratori diretti e del sistema degli appalti”.
“La ripartenza della fabbrica di alluminio primario, parte rilevante della filiera di alluminio - afferma ancora il sindacato - dovrà essere il volano per il rilancio industriale del Sulcis Iglesiente, con conseguente rilancio anche della centrale Enel”.
L'operazione, continua la Fiom è stata resa possibile dalla “tenacia dei lavoratori che oggi, come dal primo giorno della vertenza, presidiano lo stabilimento”, e deve dare la possibilità di rioccupazione “a tutti i lavoratori, con tempi e modalità che saranno stabiliti dal confronto, che da settimane stiamo sollecitando”.
Resta comunque da affrontare il tema degli ammortizzatori sociali per l'area di crisi complessa, oramai in scadenza per oltre 500 lavoratori il prossimo giugno, che “ha bisogno di una continuità per accompagnare il processo di riavvio della produzione di alluminio nel Sulcis”.
“Ci hanno creduto, hanno lottato, hanno mosso mari e monti e alla fine hanno ottenuto un fondamentale risultato, non solo per loro, ma per l’intero sistema produttivo e per il territorio che non perde una produzione così importante. I lavoratori di Portovesme, insieme alle loro rappresentanze sindacali, possono andar fieri di quanto oggi hanno ottenuto”. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso commenta la firma della cessione dello stabilimento da Alcoa a Sider Alloys. "Questa vertenza dimostra ancora una volta - conclude Camusso - che la chiusura delle aziende non è inevitabile e che la difesa delle professionalità, delle capacità, delle conoscenze e delle vocazioni produttive è, se si vuole, se si ha il coraggio di ascoltare i lavoratori e di lavorare insieme, possibile”.