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“Una reazione assolutamente eccessiva visto, poi, che era ancora in corso il negoziato sindacale". È netto il commento del segretario nazionale della Filt-Cgil responsabile del trasporto aereo, Nino Cortorillo, alle violente proteste dei dipendenti del gruppo Air France-Klm ai tagli del personale.
Ieri, 5 ottobre, centinaia di dipendenti in sciopero hanno fatto irruzione nella sede parigina del gruppo urlando slogan contro il piano di tagli da 2.900 posti. Bilancio: sette feriti, di cui uno grave. Oggetto dell’ira dei lavoratori è stato in particolare Xavier Broseta, il capo del personale, oggetto di insulti, spintoni e botte, costretto a scappare a torso nudo, con blazer e camicia strappati di dosso. “Ha rischiato di farsi linciare”, testimonia un sindacalista della CGT. Nelle immagini si vede il manager a torso nudo, mentre tenta la fuga e poi finisce rovinosamente a terra.
“In Italia non sono mai successi fatti del genere – sottolinea ancora all’Agi Nino Cortorillo - questo genere di proteste sono cose che succedono solo in Francia". Parlando della crisi del gruppo franco-olandese, il segretario Filt Cgil osserva che “la crisi non fa sconti neanche a grandi gruppi che fino a pochi anni fa pensavano di acquisire altre compagnie come nel caso dell'Air France nei confronti dell'Alitalia”. “Quello del trasporto aereo - aggiunge - è un mercato molto dinamico, molto aggressivo e molto concorrenziale dove non esistono più aree protette e le sorti mutano con estrema rapidità”.
Anche Jean-Claude Mailly, numero uno del sindacato francese FO, ha condannato le aggressioni di ieri. “Ci si può battere contro una direzione senza violenza - ha osservato – non bisogna spingersi fino all'affronto fisico. Non è nelle nostre tradizioni”. Per lui, “questo movimento mostra però che c'è una esasperazione tra i dipendenti di Air France”.