Alta adesione stamani (19 settembre) all’assemblea/sit-in dei lavoratori della sede regionale dell’Agenzia delle entrate, svoltasi davanti alla sede della direzione regionale a Firenze (via della Fortezza, 8). L’agitazione era stata indetta da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Confsal, per “ridare dignità al lavoro svolto per contribuire ad una migliore qualità ed equità dell’azione dell’Agenzia”. La scorsa settimana si tenute svolte assemblee nelle sedi territoriali, mentre oggi in tutta Italia si sono svolte iniziative davanti alle sedi regionali dell’Agenzia e, a Roma, davanti al ministero dell’Economia e delle finanze.
A Firenze una delegazione di lavoratori ed i rappresentanti sindacali hanno incontrato il Direttore regionale e gli hanno ribadito la richiesta dell’apertura di un tavolo al Mef per parlare di riorganizzazione, risorse e politiche del personale. In Toscana i lavoratori dell’Agenzia delle entrate sono circa 2.500: i sindacati stigmatizzano le immotivate resistenze dell’Agenzia e del ministero vigilante a voler prevedere il dovuto riconoscimento professionale per il personale, e denunciano la situazione di forte difficoltà operativa e lavorativa dovuta alle continue modifiche normative, agli obiettivi sempre più irragionevoli e al difficile clima esterno creato da una campagna di delegittimazione del personale dell’Agenzia, in alcun modo contrastato dall’Autorità politica e dal vertice dell’Agenzia stessa.
Quattro le richieste fondamentali alla base dell’agitazione: un complessivo miglioramento dei servizi fiscali, attraverso significativi investimenti sul personale e sulle strutture; il necessario incremento del Fondo di produttività per garantire il riconoscimento delle attività svolte e i risultati raggiunti in termini di contrasto all’evasione e di “tax compliance”; una nuova stagione di progressioni economiche che valorizzi tutto il personale; il rilancio della partecipazione e del confronto sui processi di riforma che non possono essere a costo zero, e neanche l’occasione per un nuovo e ingiustificato depotenziamento della macchina fiscale e delle sue articolazioni territoriali.