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Se il 15 marzo i lavoratori di Aferpi non avranno risposte sarà sciopero generale dei metalmeccanici, intanto la Cgil territoriale, in cabina di regia, lancia un nuovo patto per la provincia devastata dalla crisi. È stata una nuova partecipatissima manifestazione per chiedere prospettive per il futuro quella che si è svolta a Piombino in occasione dello sciopero, il secondo proclamato nel giro di pochi giorni. La proclamazione della nuova iniziativa di mobilitazione è arrivata in seguito alle indiscrezioni trapelate sull'incontro tra il ministro Calenda e Rebrab, durante il quale il patron di Cevital-Aferpi avrebbe garantito soltanto l'acquisto dei materiali necessari a garantire la continuità della produzione di rotaie per la commessa di Rfi.
Un impegno non sufficiente per i lavoratori di Aferpi, per i quali il tempo non è una variabile indipendente e temono di perdere gli ammortizzatori sociali conquistati con fatica e che garantiscono, oggi, una vita dignitosa a molti lavoratori ex Lucchini, ma non a tutti: tantissimi lavoratori dell'indotto, infatti, hanno perso prima il lavoro e poi hanno visto scadere gli ammortizzatori, rimanendo senza alcuna forma di sostegno al reddito. "In gioco c'è il futuro di una città intera, di un territorio – sottolinea la Fiom territoriale –, i lavoratori stanno proseguendo la mobilitazione perché, oggi più che mai, necessitano di certezze, per molti il tempo è già scaduto, per tanti sta per scadere".
Il prossimo appuntamento sarà il 21 febbraio al ministero, data in cui sono stati convocati da Calenda i sindacati: "Rispetto a ciò che trapela dalla stampa – chiarisce Mauro Faticanti della Fiom Cgil nazionale – probabilmente Calenda ci dirà che a Rebrab è stato concesso fino al 15 marzo per presentare il piano industriale. Vogliamo risposte certe sulla continuità della produzione dei treni di laminazione e sulle tempistiche relative alle operazioni di smantellamento. Se quella data dovesse slittare ulteriormente, sarà sciopero generale".
La manifestazione si è svolta mentre in Comune a Piombino era convocata la cabina di regia per la verifica dell'accordo di programma. Gli attori della cabina di regia hanno discusso con la protesta dei lavoratori in sottofondo.
La segreteria confederale Cgil, intervenuta alla riunione di cabina di regia, lancia un nuovo patto per la provincia: "Necessitiamo di ammortizzatori sociali per arrivare vivi al rilancio, sia su Piombino che su Livorno – dice Fabrizio Zannotti, segretario generale della Cgil Livorno –. Dobbiamo monitorare costantemente i progetti sul territorio e la situazione economica e occupazionale di una provincia devastata dalla crisi, dove le cose non migliorano e anche gli accordi di programma sembrano aver perso la spinta propulsiva: per questo abbiamo bisogno di un tavolo permanente a cui prendano parte tutti gli attori sociali".
Il segretario della camera del lavoro territoriale richiama agli impegni presi dal Governo: "Poletti si era impegnato a fornire un sostegno al reddito aggiuntivo per le aree di crisi, che poi è sparito e gli incentivi regionali si sono dimostrati poco inclusivi e temporalmente insufficienti per sostenere i soggetti in difficoltà – conclude Zannotti –. Apprezziamo, comunque, le parole del sindaco Giuliani, che su questo punto è concorde con noi, e l'impegno della Regione a intervenire con il Governo".