Bene l'accordo di cessione delle acciaierie Aferpi di Piombino dal gruppo Cevital al gruppo indiano Jsw, ma ora va fatto subito il nuovo piano industriale. A dirlo sono il segretario nazionale Fiom Cgil Rosario Rappa e il coordinatore della siderurgia Mirco Rota. “La fine dell'esperienza Cevital Aferpi, con l'acquisto dell'acciaieria da parte dell'indiana Jsw, era quello che volevamo e aspettavamo da tempo”, spiegano i due esponenti sindacali: “Con la firma di Jindal inizia una nuova fase che può e deve rappresentare un rilancio delle attività industriali dello stabilimento ex Lucchini. Per questo è necessario conoscere e discutere quanto prima il piano industriale del nuovo acquirente”. Rappa e Rota concludono affermando che è “di assoluta importanza che Piombino torni a colare acciaio. L'avvio del confronto in tempi brevi è altresì necessario per garantire una ripartenza rapida dell'acciaieria e il mantenimento dei livelli occupazionali attuali”.
Positivo il giudizio della Fiom di Livorno. "Si chiude un situazione di impasse e stallo, ora vediamo il piano industriale, vediamo cosa ha in testa l'imprenditore e cosa vuole realizzare. L'altro passaggio è quello dell'occupazione: posto che subentrando si prendono l'impegno di tenere tutti i lavoratori, su questo non c'è discussione, è chiaro che saranno necessari degli ammortizzatori a rotazione, perché ci vorranno dei tempi per mettere tutto a posto e ripartire con la produzione" commenta il segretario generale David Romagnani: "Fintanto che non vedremo il piano industriale è azzardato fare qualsiasi ipotesi. Le indiscrezioni parlano di una forchetta che va da 1.500 a 1.800 lavoratori che potrebbero passare a Jindal, una volta a regime. Anche qui si tratta di capire se con uno o due forni, se con tre o quattro treni di laminazione".